Ausstellung

La scena dell'arte

2 Juli – 6 November 2022

La Scena dell’Arte è un progetto espositivo prodotto da ArchiViVitali e Villa Carlotta che apre al pubblico sabato 2 luglio e sarà visitabile fino a domenica 6 novembre 2022. Il progetto espositivo, prodotto da ArchiViVitali e Villa Carlotta, si declina in due sezioni tematiche: Il teatro segreto a Villa Carlotta e Straniamenti nello Spazio Circolo di Bellano (Lecco).

La Scena dell’Arte è un viaggio dove si incontrano e si confondono narrazione teatrale e arti visive: ognuna presta all’altra strumenti e linguaggi per trasformarsi in una grande messinscena poetica. Il risultato è un racconto immaginifico dove trovano spazio le invenzioni di un ensemble di scenografi, artisti e creativi

LA SCENA DELL’ARTE. Il teatro segreto. Villa Carlotta

A Villa Carlotta è allestito Il teatro segreto, la sezione del progetto in cui Antonio Marras e Ferdinando Bruni misurandosi con gli spazi della villa, ricreano un gioco di rimandi tra la loro poetica personale e la storia dell’edificio monumentale.

L’ultimo proprietario della Villa, il duca Giorgio II di Sassonia-Meiningen, era amante delle arti e in particolare di quelle sceniche: dedicò tutta la vita al teatro, non solo come finanziatore, ma impegnandosi in prima persona a cambiare radicalmente le tecniche di regia, di scena e recitative, fino a diventare una figura chiave nella storia del teatro europeo. Del resto Meiningen, in Germania è conosciuta, grazie a Giorgio II, come la “Theaterstadt”, la città del teatro. Villa Carlotta ne custodisce il ricordo nelle stanze che si aprono sulla galleria del secondo piano, negli arredi dello studio, nella splendida Sala delle Vedute, che fu progettata dal Duca stesso e poi realizzata da Lodovico Pogliaghi. Ma è soprattutto il giardino a evocare l’arte del teatro con i suoi scorci straordinari e le rare specie botaniche, in una sapiente messa in scena tra arte e natura.

È in questo contesto intriso di memoria, che irrompe sulla scena l’intervento di nuovi attori che con la loro versatilità interpretano infiniti ruoli, svelando il contenuto di bauli di scena finora segreti. Pittura, scultura, objects trouvés, paraventi, manichini sono il bagaglio personale e inedito che Ferdinando Bruni e Antonio Marras mostrano ai nostri occhi: Bruni installa tra gli affreschi della Galleria dieci grandi inediti dipinti del ciclo “Cria Cuervos”, un titolo che rimanda al film di Carlos Sáura del 1976 e a un proverbio spagnolo che ci ricorda come «il male che coltiviamo in noi, se non viene spurgato, ci si rivolterà contro».

Le tele di Bruni sono rosse e allestite in controluce, un orizzonte dove spesso appare un sole nero e un corvo che sembra svolazzare intorno ai due grandi tavoli che Antonio Marras ha popolato di memorie e di manichini dei quali non si conosce la provenienza, ma s’intuisce che si sono modellati su corpi di regine, di principesse, di donne che, anche se non hanno attraversano le stanze della villa, hanno viaggiato tra San Pietroburgo e Parigi, tra Praga e Dresda, e parlano la lingua di Antonio Marras.

La Scena dell’Arte è il primo progetto diffuso di arte contemporanea sul Lago di Como che connette tra loro le due sponde storicamente diverse: l’una è da sempre meta del turismo internazionale mentre l’altra è stata il cuore manifatturiero del lago. Le due sedi espositive raccontano a loro volta questa differente natura: da una parte un’antica villa dalla storia gloriosa immersa in uno dei giardini botanici più belli d’Europa e, dall’altra, uno storico circolo operaio recentemente trasformato in spazio espositivo.