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Buon inverno! Da gennaio tanti eventi per tutti!
Conosciute urbi et orbi per la loro fioritura abbondante, rendono famoso il giardino di Villa Carlotta grazie ai colori e all’abbondanza con cui producono boccioli che, una volta maturi, le ricoprono addirittura mascherandone il verde fogliame.
Ma cosa sappiamo di loro? Innanzi tutto sappiamo che appartengono allo stessa famiglia delle Eriche, ovvero quella delle Ericaceae, e che sono cugine dei rododendri, perché appartengono anche al medesimo genere, Rhododendron. In realtà, per i botanici, le azalee non esistono come gruppo tassonomico a se stante, perché le analisi molecolari hanno rivelato che il raggruppamento voluto da Linneo, il padre della classificazione, non ha ragione di esistere.
Ben 3000 sono le specie appartenenti a questo genere, e 30.000 le cultivar ottenute dall’uomo tramite incroci. Un vero e proprio mondo!
Per i meno esperti, rimane comunque la distinzione tra l’azalea, che ha un portamento arbustivo, e il rododendro a portamento arboreo (ma ci sono anche tanti rododendri a portamento arbustivo).
Un altro elemento per distinguerli è dato dalle caratteristiche del fiore: ecco di seguito il diagramma fiorale di un’azalea, ovvero la dissezione del fiore per metterne in evidenza le parti fertili e quelle che non lo sono; quello del rododendro è molto simile ma gli stami sono solitamente 10. Anche questa non è una regola certa, però: molte delle nostre azalee hanno 10 stami!
Una certezza invece è la funzione che questi meravigliosi organi delle piante hanno: ovvero quella di comunicare agli insetti la loro posizione, perché essi possano svolgere l’importante compito della fecondazione degli ovuli, presenti nella parte basale del pistillo (vedi foto), che a loro volta diventeranno semi, assicurando così la sopravvivenza della specie. Molte delle azalee di Villa Carlotta non vanno a seme, trattandosi di incroci sterili, ma hanno mantenuto, grazie alla selezione operata dall’uomo, l’importante funzione vessillare di richiamo degli impollinatori.
Ecco quindi, che osservati da un punto di vista diverso dal nostro, un po’ meno antropocentrico, i fiori assumono un significato nuovo, altrettanto importante rispetto a quello che rivestono per noi.
Resta il fatto che oltre all’importanza del miracolo della fecondazione la diversità che il nostro parco ci offre è pregna di fascino!