Le Camelie

Le Camelie di Villa Carlotta

I fiori delle Camelie hanno colori e screziature differenti ma anche forme molto diverse: ve ne sono alcune a fiore singolo, altre a fiore doppio, alcune i cui fiori assomigliano a quelli della peonia, in altre cultivar essi sembrano anemoni. La specie predominante è Camellia japonica, che fu importata in Europa alla fine del ’700. Fu talmente amata dagli appassionati che già nei primi decenni dell’800 gli ibridatori avevano ottenuto 700 nuove cultivar. Oggi se ne contano decine di migliaia.

Diversi esemplari presenti nel parco sono cultivar che gli ibridatori hanno dedicato a importanti personaggi del Risorgimento Italiano; abbiamo così, camelie come la ‘Conte di Cavour’, la ‘Garibaldi’, la ‘Giuseppe Mazzini’ e la ‘Vittorio Emanuele II’. Passeggiando nel parco è così possibile ricordare gli appassionati momenti della costituzione dello Stato Italiano.

Nel 2019 un pezzetto del parco di Villa Carlotta si è messo un vestito nuovo: nell’autunno del 2018 un grande tiglio è stato abbattuto dai forti venti di fine ottobre. Cadendo, l’albero ha compromesso una siepe di lauroceraso che si trova sulla terrazza occidentale. Il danno si è rivelato un’opportunità per riqualificare questa piccola porzione di giardino. Ed è stato quindi pianificato l’inserimento in questa aiuola, al posto del lauroceraso e dell’Aucuba japonica, di una serie di esemplari di camelia, che si raccordano, come essenza, con le grandi siepi di camelie che popolano l’area retrostante la Villa.

Per individuare le cultivar da inserire Villa Carlotta si è affidata all’esperienza della Società Italiana della Camelia. Il Dott. Andrea Corneo ha indicato un elenco di nomi di Camelie che fossero pertinenti con il contesto e che corrispondessero ad esemplari reperibili in vivai specializzati. La scelta è andata su una quindicina di cultivar dedicate ai personaggi o temi tipici degli anni del Risorgimento: la motivazione è legata al fatto che nel parco già sono presenti diversi esemplari di Cultivar con nomi che testimoniano la passione per le camelie che attraversò questo periodo storico e che raccontano, proprio attraverso i loro nomi, un brano della storia d’Italia e le passioni patriottiche che lo permearono.

Le nuove camelie di Villa Carlotta mantengono viva l’anima di questo parco, che è fatta di bellezza ma anche di passioni ricche di storia.

Le Camelie del Risorgimento


La camelia fu introdotta in Italia alla fine del ‘700: probabilmente la prima giunta nel nostro paese è quella messa a dimora nel giardino inglese della Reggia di Caserta dal giardiniere Graefer.

La passione per questo genere e per le specie da cui derivano le moderne cultivar fu alimentata dagli scritti dell’abate Lorenzo Bernardo Berlese, che nacque in Veneto ma visse a Parigi, dove divenne uno dei più importanti botanici dell’epoca. A lui si deve un’importante monografia relativa al genere e l’informazione che tutte le cultivar europee di camelia furono ottenute dall’unica camelia messa a dimora a Caserta.

Con l’avvento del XIX secolo la coltivazione della camelia diventa una moda, tanto da portarci a definire questa passione “Cameliomania”. I centri di produzione di camelie furono Firenze e la Lucchesia, in Toscana, e Milano e Brescia per la Lombardia, oltre a Genova: si tratta di luoghi situati in aree geografiche il cui clima ha caratteristiche favorevoli alla produzione di queste piante.

I costitutori di nuove camelie operarono attivamente per ottenere nuove varietà e gestirono vivai molto produttivi (si dice, ad esempio, che a Milano nel giardino del dott. Luigi Sacco, pioniere della vaccinazione anti-vaiolosa – fossero coltivate 12.000 piante). Probabilmente intercorsero fra questi appassionati botanici rapporti di competizione, ma sicuramente vi furono occasioni di collaborazione e scambio culturale.

Villa Carlotta - Lago di Como. Camelia "Il gioiello"
Villa Carlotta - Lago di Como. Camelia "Il gioiello"

Curiosa la scelta dei nomi da attribuire alle varietà che man mano venivano create: ad alcune furono riservate denominazioni ‘poetiche’ (‘Il Gioiello’, ‘Il Tramonto’. ‘Il Cigno’…), altre invece ci ricordano illustri membri dell’aristocrazia italiana (‘Paolina Maggi’, ‘Principessa Clotilde’, ‘Contessa Belgioioso Nova’), e diverse, ancora, portano il nome di eventi e personaggi storici: ‘Conte Cavour’, ‘Garibaldi’, ‘Pio IX’, ‘Il 22 marzo 1848’ e così via.

Ve ne sono alcune che, con il loro nome, ricordano l’entusiasmo che unì i patrioti ai quali dobbiamo l’Unità d’Italia: è il caso della ‘Roma risorta’ o della ‘Italia Unita’