Le Hydrangeae

Che le Hydrangeae popolino il parco di Villa Carlotta da lungo tempo è cosa nota; diverse specie erano infatti presenti già nel secolo scorso: nell’unico elenco delle piante pubblicato dall’Ente, nel 1958, vengono infatti citate Hydrangeae paniculata, H. petiolaris, H. quecifolia e H. sargentiana.

Oggi, però, i visitatori appassionati di queste bellissime piante possono ammirare una collezione molto più consistente ed interessante, oltre che esteticamente apprezzabile. Essa è stata realizzata con l’intento di arricchire il parco con un nuovo elemento di attrazione ma tenendo ben presente l’esigenza di fare un intervento che avesse un significato dal punto di vista filologico, che fosse cioè pertinente rispetto al contesto perché in qualche modo legato alla storia del giardino. Per questo motivo è stato coinvolto un noto vivaista specializzato nella produzione di Hydrangeae a cui è stato chiesto di redigere un progetto per l’implementazione della collezione. Ne è scaturita una proposta che ha preso in considerazione l’inserimento di varietà antiche, così antiche da poter magari essere già in commercio nel periodo di costruzione della Villa e di allestimento del giardino e che ha voluto proporre al pubblico di Villa Carlotta un viaggio nel mondo delle Hydrangeae attraverso l’osservazione di varietà apparentemente comuni ma in realtà ricercate, in modo da presentare una sorta di catalogo della diversità oggi disponibile nei vivai.

Ecco quindi che oggi, entrando nel giardino vecchio, possiamo ammirare sul lato a monte del primo vialetto un gruppo di Hydrangeae macrophylla, tutte varietà antiche. Nella parte orientale di questo gruppo di piante allevate in una fila molto compatta si trovano due esemplari di Hydrangea arborescens, che tollerano bene il sole e sono quindi state collocate in posizione molto esposta.

Percorrendo il vialetto più in basso, sempre nel giardino vecchio, si può invece apprezzare un allestimento dove una serie di esemplari di Hydrangea paniculata affiancate e vicine tra loro, tutte con fiori bianchi, vogliono rappresentare una sorta di onda: ci troviamo qui infatti a pochi metri dal lago e i progettisti hanno voluto così connettere il parco all’acqua del Lario. Tra queste, H. paniculata ‘Early sensation’, con infiorescenze leggermente appiattite che dapprima sono di colore bianco puro ma successivamente si tingono di rosa chiaro e, all’arrivo dell'autunno, ci mostrano tinte di un intenso rosa antico/rosso. È apprezzata anche per la straordinaria colorazione che le foglie assumono a fine stagione, nei toni del giallo-arancio e porpora. Poiché fiorisce sia sul ramo dell'anno che sul ramo vecchio, è possibile una doppia spettacolare fioritura (per arrivare a questo risultato è necessario potarle correttamente, però!).

Risalendo verso il ponticello che connette il giardino vecchio con il parco si trova invece un allestimento sul quale il collezionista di ortensie è intervenuto inserendo alcune varietà di colori diversi, per integrare il gruppo di Hydrangeae già presenti sotto i platani monumentali. Tra queste, ad esempio, Hydrangea serrata ‘Beni gakyu’, di origine giapponese, documentata fin dai secoli tra il ‘600 e l’800 su dipinti e stampe di seta. Viene utilizzata come arbusto decorativo per l’allestimento della sala dove si tiene la cerimonia del tè.

Il bosco vecchio dei rododendri arborei ospita invece un campionario di H. serrata, con varietà ancora poco note, a sottolineare il compito che Villa Carlotta si è posta di divulgare la cultura del verde proponendo anche le novità meno conosciute che il mondo del florovivaismo specializzato è invece in grado di offrire.

Infine, nella zona della grande palma del Cile un gruppo di Hydrangeae delimita la fascia arbustiva che incornicia il fondale di grande alberature a monte del grande spazio a prato. Qui sono state utilizzate a profusione H. paniculata ‘Bombshell’, di dimensioni contenute e dalla fioritura prolungata, e H. macrophylla ‘Renate Steiniger’, dai sorprendenti colori autunnali, che vanno dal blu verde al rosa antico.